Alla fin fine, è come con la serie A di calcio: dopo un estate in cui il tennistavolomercato ha visto cambi di casacca di parecchi giocatori trentini, tutti gli appassionati locali di questo meraviglioso sport non vedono l’ora che parli soltanto il campo e riprendano i campionati provinciali di serie D1 e D2. Si torna nelle palestre in quell’aura di religioso silenzio rotto solo dal ticchettio delle palline, dalla chiamata dei time-out, dagli urli per una vittoria e dagli sbuffi delusi (o le sonore imprecazioni) per una sconfitta. Chi ama questo sport sa di cosa sto parlando.
La nostra società sportiva del cuore, dopo i due ottimi terzi posti della scorsa stagione, si è presentata ai nastri di partenza con tre formazioni in questi campionati. Il calendario ha riservato alla prima giornata tutte sfide in trasferta e con avversari abbastanza ostici. Come dicono gli allenatori di serie A, prima o poi bisogna incontrarle tutte, quindi diciamo così anche noi e vi raccontiamo cosa è successo nel primo sabato pongistico.
L’ammiraglia del Bolghera, ossia la formazione di D1, era attesa da una trasferta impegnativa a Rovereto in casa del San Rocco: i nostri atleti se la sono giocata da par loro e se ne sono tornati a casa con una bella vittoria. Gabo, Lorenzo e Franz vincono 5 – 3 e aprono quindi la stagione nel migliore dei modi.
Due le compagini iscritte al girone di D2: il Bolghera A con Gresta, Davide e Michele, veterani di questa categoria; il Bolghera B con Paolo, Marco e Gabriele che erano invece all’esordio. Entrambe hanno perso, la prima 3 – 5 contro il Besenello con ben due ex in campo tra gli avversari, la seconda 2 – 5 contro il Rovereto San Giuseppe. Si impara anche dalle sconfitte, prendendo quel che di buono c’è stato (come le doppiette di Davide e Paolo) e lavorando su quello che c’è da migliorare.
Già sabato prossimo 7 ottobre si torna in campo, questa volta tutte in casa nella torcida di Sant’Antonio: la D1 contro l’Arco, il Bolghera A contro l’A.F.M. Lavis e il Bolghera B contro il Besenello.

Forza Bolghera!

Giovanni D.